
Cos’è il natto giapponese
Il natto è un alimento tradizionale giapponese costituito da semi di soia fermentati con batteri del genere Bacillus subtilis. Questi batteri producono una sostanza mucilaginosa chiamata nattōkinasi, che dà al natto il suo caratteristico sapore forte e la sua consistenza appiccicosa.

Tale piatto viene spesso consumato come accompagnamento per il riso o come ingrediente principale di piatti come il nattō gohan, un piatto semplice che consiste in riso bollito e natto. Il sapore del natto è piuttosto forte e terroso, con un aroma leggermente acido e ammoniacale, il che può renderlo sgradevole per alcuni palati occidentali non abituati.
Curiosità e storia sul natto giapponese
Il natto è un alimento molto antico che viene consumato in Giappone da oltre 1000 anni. Secondo la leggenda, il natto fu scoperto per caso durante il periodo Heian (794-1185) da un samurai che aveva dimenticato il suo sacco di soia bollita in paglia di riso.
Dopo alcuni giorni, il samurai scoprì che i semi di soia erano diventati appiccicosi e di sapore forte, ma comunque commestibili. Da quel momento in poi, il natto divenne un alimento popolare tra i samurai e gli agricoltori giapponesi, che lo consideravano un alimento nutriente e facile da conservare.

Il natto è diventato ancora più popolare durante il periodo Edo (1603-1868), quando gli ufficiali del governo iniziarono a distribuirlo ai contadini come parte del salario. Inoltre, il natto divenne un alimento essenziale per i viaggiatori che attraversavano il paese, in quanto era facile da trasportare e conservare.
Oggi, il natto è ancora molto popolare in Giappone e viene consumato regolarmente come parte di una dieta sana e equilibrata. Si ritiene che il natto abbia numerosi benefici per la salute, grazie alla sua alta concentrazione di proteine, vitamine e minerali essenziali. In particolare, la nattōkinasi presente nel natto è stata associata alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e al miglioramento della salute del cuore.
Come preparare il natto giapponese
Per preparare il natto in casa, è necessario acquistare dei semi di soia appositi per il natto, che sono già stati inoculati con i batteri di fermentazione necessari. Una volta acquistati i semi, bisogna cuocerli a vapore per circa tre ore, poi metterli in una scodella e aggiungere i batteri di fermentazione.

Dopo aver mescolato il tutto, bisogna lasciare il composto a fermentare per circa 24 ore a una temperatura di circa 40°C. Infine, il natto viene conservato in frigorifero e consumato entro pochi giorni.
Tuttavia, se non siete ancora convinti di provare il natto, potete comunque apprezzare l’importanza della fermentazione nella cucina giapponese e nella cultura alimentare in generale.


